11 Febbraio 2020,
Tempo di lettura 1 minutoRimborsi spese gonfiati
Secondo la Corte di Cassazione nella sentenza n. 10069 del 17 maggio 2016, il dipendente che gonfia la richiesta di rimborso spese commette una frode ai danni del datore di lavoro e, pertanto, può essere licenziato se quest’ ultimo provi la fondatezza dei falsi addebiti.
Quindi, il rispetto delle regole da parte dei lavoratori è fondamentale in un rapporto aziendale, al fine di assicurare trasparenza sull’erogazione dei rimborsi e, non assistere a casi di “note spese gonfiate”.
In questo caso, CartellinoWeb2Software in cloud per la gestione delle presenze in azienda e degli orari di lavoro dei dipendenti. permette di identificare facilmente ogni tipo di anomalia e argina possibili errori o intenti fraudolenti a danno dell’ impresa. E’ un modo semplice e sicuro per controllare sempre i fondi aziendali.
Come funziona?
Normalmente, perché possa ottenere il rimborso, il dipendente allega alla nota compilata anche i giustificativi di spesa. Raccoglie tutti gli scontrini e li consegna a fine mese all’ amministrazione. Questa procedura però, rende difficile il controllo e si tende ad autorizzare i rimborsi senza un esame specifico.
Con il nostro modulo Richiesta Note SpeseModulo aggiuntivo di CartellinoWeb2 che permette al dipendente di richiedere il rimborso spese compilando la richiesta oppure inviando la foto della ricevuta direttamente da smartphone. il dipendente scatta la foto dello scontrino con il proprio smartphone. L’amministratore (o i capireparto) vengono avvisati in tempo reale che è stata inserita una nuova nota spesa. Infine, possono autorizzarla o no, senza aspettare la fine del mese.