Tempo di lettura 4 minutiPausa flessibile: cos’è e quali sono i benefici

16 Giugno 2023,

Tempo di lettura 4 minutiPausa flessibile: cos’è e quali sono i benefici

Nel mondo frenetico in cui viviamo, trovare un equilibrio tra vita professionale e personale può essere una sfida.

Fortunatamente, molte organizzazioni stanno adottando nuove politiche che promuovono il benessere dei dipendenti, tra cui la pausa flessibile sul lavoro.

Questa pratica consente ai dipendenti di avere maggior controllo sulla loro giornata lavorativa, promuovendo un ambiente più sano e produttivo.

In questo articolo, esploreremo cosa significa la pausa flessibile sul lavoro e come può beneficiare sia i dipendenti che i datori di lavoro.

Cos’è la pausa flessibile sul lavoro?

La pausa flessibile sul lavoro è un concetto che si basa sulla flessibilità degli orari e delle pause durante la giornata lavorativa.

Invece di aderire rigidamente a un orario di lavoro tradizionale, i dipendenti hanno la possibilità di adattare le loro pause in base alle proprie esigenze personali e alle richieste del lavoro.  

Ciò significa che possono prendere brevi pause quando necessario, spostarle in orari diversi o adattare l’orario di lavoro in base alle loro esigenze personali, purché vengano rispettate le ore di lavoro settimanali stabilite.

Quindi, non significa ridurre le ore lavorative complessive, ma piuttosto consentire ai dipendenti di avere un maggiore controllo sulla struttura delle loro pause.

Il suo scopo è favorire il benessere dei dipendenti e migliorare la produttività complessiva.

I vantaggi per i dipendenti

La pausa flessibile sul lavoro offre numerosi vantaggi ai dipendenti: innanzitutto, permette loro di gestire in modo più efficace il loro equilibrio tra vita lavorativa e personale.

Possono prendersi il tempo necessario per affrontare questioni personali senza dover richiedere un congedo.

Questa flessibilità può ridurre lo stress e migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

Inoltre, la pausa flessibile può favorire la produttività.

Ogni persona ha momenti della giornata in cui è più concentrata e produttiva.

Consentire ai dipendenti di pianificare le loro pause in base a questi picchi di energia può aumentare l’efficienza e la qualità del lavoro svolto.

Quando i dipendenti hanno il controllo sulla propria programmazione delle pause, è più probabile che ritornino al lavoro sentendosi energizzati e motivati.

I vantaggi per i datori di lavoro

Anche i datori di lavoro possono trarre vantaggio dalla pausa flessibile sul lavoro.

Innanzitutto, promuove un clima di fiducia reciproca. Quando i dipendenti si sentono responsabilizzati e hanno la possibilità di gestire il proprio tempo, tendono ad essere più soddisfatti del lavoro svolto.

Ciò può portare a una maggiore fedeltà aziendale e a una riduzione dell’assenteismo.

Inoltre, la pausa flessibile può contribuire a una migliore gestione delle risorse umane.

Ecco alcuni esempi di tipologie di pause lavoro:

  1. Pausa pranzo: pausa per permettere ai dipendenti di consumare il pasto principale
  2. Pausa caffè: breve pausa di solito di 10-15 minuti per prendere un caffè o uno spuntino leggero
  3. Pausa breve: brevi pause di 5-10 minuti per staccare brevemente dal lavoro e rilassarsi
  4. Pausa attiva: breve pausa dedicata all’esercizio fisico o agli stretching per migliorare la postura e prevenire problemi muscolari

Come funziona nella pratica

Ora che abbiamo visto i vantaggi della pausa flessibile, è il momento di capire come funziona effettivamente negli orari flessibili.

Implementare la pausa flessibile non è solo una questione di dire ai dipendenti di venire e andare quando vogliono.

Il dipendente dovrà in ogni modo rispettare il proprio orario di lavoro mantenendo l’obbligatorietà di marcatura a inizio giornata, nelle pause e in uscita ma dentro un orario predefinito di tempo.

Ecco alcuni esempi di flessibilità oraria concessa solo ad alcune categorie di lavoratori o alla totalità dei dipendenti.

Esempio 1

Un’impresa decide che i dipendenti di tutti gli uffici rispettino una fascia di presenza obbligatoria che va dalle 09:00 alle 12:00 al mattino e dalle 16:00 alle 18:00 al pomeriggio. Al di fuori di questa fascia, i lavoratori hanno la possibilità di iniziare a lavorare dalle 7:45 alle 8:45 nei giorni dal lunedì al venerdì e dalle 14:45 alle 15:45 nelle giornate in cui sia previsto il rientro pomeridiano.

Esempio 2

L’azienda concede delle modalità di flessibilità oraria diversificate a seconda dei reparti, purché venga rispettato il numero di ore giornaliere indicate nel contratto di lavoro.

Reparto produttivo:

  • Ingresso dalle 7:30 alle 9:30
  • Pausa pranzo: da 30 minuti a 1 ora nell’orario compreso tra le 12:30 e le 14:30
  • Uscita dalle 16:30 alle 18:00

Reparto amministrativo:

  • Ingresso dalle 7:45 alle 8:45
  • Pausa pranzo: da 30 minuti a 2 ore nella fascia compresa tra le 12:00 e le 14:30

In sintesi…

L’orario flessibile può sembrare una sfida da implementare, ma con una corretta pianificazione e gestione, può portare a benefici significativi per la tua azienda.

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